Ancora una volta parlo di arredo bagno accessibile, e di soluzioni che accontentano contemporaneamente esigenze estetiche e necessità funzionali. Se fino ad oggi il lavabo da appoggio – la tipologia di lavabo più richiesta e apprezzata in questi anni – era inaccessibile a persone con disabilità o ridotte capacità motorie, oggi la musica cambia. Goman presenta il primo lavabo da appoggio universale: Prime.
Ma cosa significa lavabo da appoggio accessibile? Mi spiegherò meglio. In genere un lavabo in appoggio ha altezza (e profondità) uniforme su tutti i lati, cosa che non consente l’utilizzo comodo da parte di chi magari deve utilizzare il lavandino da una sedia a rotelle (o altro tipo di seduta). Si era costretti dunque ad utilizzare i classici lavabi sospesi per persone con disabilità, non sempre bellissimi (fatta eccezione per le proposte Goman, da sempre brand attento al design accessibile).
Pensiamo oltre il bagno di casa: allarghiamo il ragionamento ai bagni pubblici, ai locali, agli alberghi. La possibilità di utilizzare un’unica vasca per tutte le utenze potrebbe risolvere problemi progettuali e di budget in un colpo solo.
Arredo bagno accessibile: 5 soluzioni di design a prova di famiglia
Prime: il bagno di design accessibile
Prime può vantare di aver ottenuto il marchio di qualità Design for All – Gold, assegnato ai prodotti / progetti che soddisfano tutti i requisiti e princìpi DfA (più sotto vi spiego meglio).
Ma non si tratta di un semplice lavabo: è un’intera gamma di prodotti completa di istruzioni di posa, suggerimenti d’arredo e proposte di abbinamento tra i vari elementi della serie, progettata dal designer Francesco Rodighiero, da anni partner di Goman. La serie include cassettiere e top portalavabo (disponibile in un’ampia gamma di colori e materiali) che permettono di progettare l’intero arredo bagno.
Essendo un lavabo da appoggio, può chiaramente essere installato su qualsiasi top o piano.
Progettare il bagno accessibile di un hotel: una riflessione
La questione accessibilità si pone soprattutto nei contesti non domestici. Locali, ristoranti, alberghi, luoghi di accoglienza: tutti ambienti che spesso sono costretti a progettare bagni separati per disabili, creando di fatto una discriminazione.
Prime rivoluziona a tutti gli effetti il settore dell’ospitalità, e a mio avviso pone una riflessione molto importante. Siamo abituati a concepire i bagni degli hotel (o dei locali pubblici) in modo separato (abili / disabili), il che crea diversi problemi: di spazio, di budget, di discriminazione. Nel momento in cui però il design ci viene in contro – il Design fo All – con soluzioni ideate per l’utilizzo da parte di tutti possiamo finalmente progettare ambienti da condividere qualsiasi siano le nostre abilità fisiche e motorie. Adulti, anziani, bambini, disabili: tutti devono poter vivere ambienti e utilizzare arredi in modo comodo e funzionale, senza separazioni.
Da un certo punto di vista si tratta di una vera e propria rivoluzione concettuale, che coinvolge qualsiasi aspetto dell’interior design: pensiamo a cassetti, maniglie, altezze dei mobili, specchiere (mi fermo agli elementi in un bagno), rubinetti. La maggior parte degli arredi è ideata per l’utilizzo da parte di persone normalmente abili / alte.
Me ne accorgo, da mamma, anche quando vado in un bagno pubblico con mia figlia (3 anni): non può nemmeno lavarsi le mani da sola perché un semplice accorgimento come uno sgabello / un’alzata non è previsto. E questa è una sciocchezza!
Perché non iniziare a pensare in modo diverso quando si progetta un bagno che deve essere vissuto da persone diverse, di diverse età e abilità?
Progettare la doccia in hotel: appendice all’e-book
Goman | Prime: lavabo da appoggio accessibile universale (ambientazione: hotel)