Un guest post di Virginia Fiume*

 

Ho passato un anno a fotografare i bagni dei locali. Ora riesco ad ammetterlo con disinvoltura, ma quando vivevo a Londra l’operazione veniva svolta con circospezione. “Scusate, vado un attimo in bagno”. Abbandonavo il tavolo, cercavo la porta della toilette e aspettavo che tutti gli avventori se ne fossero andati. Poi scattavo, con uno smartphone dalla videocamera a bassissima definizione. Le foto sgranate trovavano posto negli album che mano a mano che il mio anno londinese passava  creavo su Facebook. Descrizioni semplici e metodiche: “The medium is the message – nome del locale, indirizzo”. E così mi sono ritrovata con un piccolo archivio.

Scoprire che qualcuno ha addirittura creato un blog sui bagnidalmondo mi ha fatta sentire meno sola in questa mia ossessione. Non sono una arredatrice, né una designer né tanto meno un architetto. Ma ho una passione irrefrenabile per i luoghi complessi, stratificati, che vivono quando sono deserti. E i bagni di Londra sono quanto di più multiforme possa esistere in una città famosa in tutto il mondo per la sua complessità.

 

La mia Londra e i suoi bagni. Una top 5. 

 

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London – Haggerston – 438, Kingsland Road – E8 4AA

 

Il mio rifugio della domenica sera. Dalle 23.00 in poi questo pub della East London si trasforma in un incontro di strumenti e ritmo. Jam session che vanno avanti fino a notte inoltrata. The Haggerston

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[London– Sloppy Joe’s – da qualche parte in Upper St, vicino alla fermata della metro Angel]

Il più fotografato, il più grezzo. Reggiseni appesi al soffitto del locale, barbuti renegade di Oltre Manica, nessun buttafuori all’entrata e, manco a dirlo, nessun sito internet da condividere con voi. Una certezza per le birre ad orari “italiani”. Tendenzialmente a Londra i pub chiudono tra le 11.30 e mezzanotte. Sloppy Joe’s è aperto fino alle 2.00.

 

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London – Belgo – 50, Earlham Street WC2 H9LJ

Questa è la foto per rassicurare la mamma. Non ho passato tutte le mie serate in locali frequentati da gente poco raccomandabile (a jazzisti e motociclisti piace far credere di essere specie pericolose]. Ristorante belga, parte di una catena. Non poteva mancare – in bagno – l’evocazione della celebre statua di Bruxelles, il Manneken Pis. Con tanto di fontana annessa, che non ho potuto fotografare a causa dell’ingresso sulla scena di un’altra utilizzatrice del bagno. Belgo

 

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Arch 10 – 10, Gate Gardens (Bethnal Green tube station)

Bethnal Green è un quartiere borderline della zona est di Londra. Si incontrano ubriachi e senza tetto, conditi con abbondanti dosi di hipster e artisti. Il bagno di una galleria d’arte ricavata da uno spazio sotto la ferrovia non poteva che essere un incrocio tra una serra e la stanza di una collegiale. Questi luoghi di Londra cambiano destinazione d’uso alla velocità della luce. Sul sito del New York Times qualche informazione risalente al 2010.

 

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Dalston Superstore – 117, Kingsland High Street E8 2PB


Di giorno un tranquillo localino con finestrona sulla strada dove mangiare un hamburger, di sera – il giovedì sera – ospite di una delle serate gay friendly più famose di Londra. È il Dalston Superstore. Dove anche il bagno non si formalizza. [Dalston Superstore ]

 

*Virginia Fiume attualmente vive a Milano, dove lavora come digital strategist and social media editor. Scrive di tutto sul suo blog Storie fatte di parole e di viaggi su Hobomondo.wordpress.com, da cui ha tratto l’ ebook Manuale per viaggiatori solitari.

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