Come progettare il bagno in base alle proprie abitudini: la ricerca "Bathroom behaviours"

Qualche giorno fa su Ninjamarketing.it è uscito un articolo sull’uso sempre più frequente di smartphone e tablet in bagno. Un’infografica carina, realizzata da Victoria Plumb (noto rivenditore olandese), illustra come viene impiegato il tempo in bagno, tra social network, tv e ascolto di musica, invio di email e chat (leggi l’articolo).
Leggendo questa curiosità, mi è venuto in mente che proprio quest’anno Ideal Standard, uno dei leader del settore arredo bagno, ha realizzato un’interessante ricerca per capire come progettare il bagno in modo corretto, partendo da come viene vissuta la stanza da bagno nei diversi paesi.
A riprova di quanto sostenuto nell’articolo su Ninjamarketing, la ricerca conferma che gli under 30 passano seduti sul water più tempo degli over 55 (1 minuto e 39 secondi in più, per la precisione), e lo fanno con lo smartphone in mano piuttosto che leggendo un libro o una rivista.
 

La ricerca: “Bathroom behaviours”

motion mapping
Bathroom behaviours; how to optimise bathroom space for modern households” – questo il titolo dello studio condotto dai ricercatori di Ideal Standard, presentato a Francoforte in occasione dell’ISH 2013.
Gli strumenti utilizzati per questo studio sono stati sondaggi, interviste e un’innovativa modalità di “motion mapping”, che utilizza dei sensori di profondità per monitorare l’utilizzo dello spazio all’interno del bagno, mettendo in evidenza le aree più o meno vissute della stanza. Così facendo si è in grado di capire se l’ambiente è stato progettato in modo corretto, e si possono valutare eventuali soluzioni per migliorarne la fruibilità in base alle abitudini e necessità di chi lo utilizza quotidianamente.

Il sondaggio è stato condotto su un campione di 4000 persone in 4 diversi paesi europei: Italia, Inghilterra, Francia e Germania. La tecnologia “motion mapping” invece è stata applicata ad 8 bagni (vedi in fondo al post) coinvolgendo 19 soggetti nei quattro paesi. I campioni sono stati suddivisi inoltre in gruppi demografici diversi: single, coppie, famiglie con bambini, adulti coinquilini, over 55.

 

Paese che vai, bagno che trovi.

Ci sarà un motivo per cui una delle categorie di Bagnidalmondo si chiama così, no?! Lo studio ha infatti dimostrato che l’utilizzo dei bagni nel mondo è differente.
Al di là dell’ennesima riprova che il bidet sia ampiamente utilizzato soltanto nel nostro paese, la ricerca ha messo in evidenza che i francesi amano particolarmente la vasca da bagno ad esempio, mentre gli inglesi non sembrano apprezzarla molto, essendo quelli che passano meno tempo in bagno, in particolar modo al mattino.

Routine mattutina in bagno
Gli inglesi passano meno tempo in bagno (19m 42s) – seguiti dai tedeschi (27m 35s) e dagli italiani (27m 33 s). I francesi arrivano ultimi (perdono più tempo in bagno, 27m 11s).

Pare inoltre che il 35% dei francesi non abbia i servizi igienici nel bagno principale. Il bagno alla francese infatti prevede la collocazione del wc in uno stanzino adiacente alla stanza da bagno.
 

Dimmi come usi il bagno e ti dirò chi sei

  • Differenze nell’utilizzo della stanza da bagno si possono notare, com’è comprensibile, anche tra uomini e donne (devo specificare chi passa più tempo in bagno?) e tra giovani e adulti (i primi passano più tempo in bagno degli over 55, come dicevo all’inizio del post).
  • I genitori, in particolare se hanno bimbi piccoli, usano il bagno come rifugio per rilassarsi lontano dai membri della famiglia (sembra facciano bagni e docce più lunghe!), e pare siano anche mediamente meno soddisfatti del loro bagno.
  • Gli over 55 sono soddisfatti invece della loro stanza da bagno. Nella maggior parte dei casi i figli hanno lasciato la casa e loro possono finalmente vivere l’ambiente in libertà.
  • Per i gruppi di adulti non imparentati che condividono la stanza da bagno (studenti ad esempio) il tempo vissuto in bagno è limitato, data la necessità di liberarlo velocemente per gli altri inquilini.
  • Pare che le coppie siano il gruppo demografico che tiene il bagno più in ordine, forse per rispetto nei confronti dell’altra persona. Si vede che non sono passati in casa mia.

 

Conclusioni: “A beautiful use of space”

Ideal Standard Research
Lo scopo della ricerca era capire come progettare il bagno in modo che l’ambiente fosse perfetto per chi lo deve vivere ogni giorno. L’azienda era interessata ad ideare dei prodotti che fossero una risposta concreta alle reali esigenze delle famiglie, che dovrebbero così ottenere il massimo dalla loro esperienza in bagno.

Peraltro, riflettendoci, gli altri ambienti della casa vengono vissuti più da alcuni membri della casa che da altri (le camere da letto sono distinte, la cucina viene vissuta più dalla mamma, lo studio o il salotto più dal papà, ecc…) mentre il bagno accoglie indistintamente tutti coloro che abitano la casa. Ne consegue che deve rispondere alle esigenze di soggetti molto diversi tra loro. La sfida più grande è dunque quella di progettare un ambiente in grado di accontentare tutti.

I progettisti Ideal Standard hanno verificato che nella maggior parte dei casi la stanza da bagno non è progettata secondo le reali necessità degli abitanti e hanno proposto un restyling per ciascuno degli 8 bagni “mappati” dopo aver analizzato le abitudini familiari.
Il 40% delle persone conferma di desiderare un nuovo bagno, ma pare che si senta più il bisogno di organizzare lo spazio in modo migliore che quello di avere un bagno più grande.
La ricerca rivela anche che spesso si iniziano i lavori di ristrutturazione del bagno con entusiasmo, per poi terminarli con delusione perché magari non si è fatto un progetto corretto.
 

Dunque, come progettare il bagno nel modo giusto?

Nella gallery si vedono gli 8 bagni in cui è stata applicata la tecnologia “motion mapping”: a sinistra il bagno attuale e a destra la proposta dei progettisti che suggeriscono come progettare il bagno in base alle abitudini di chi abita la casa.
Non vorrei essere ripetetitiva ma come vedete… il bidet è stato proposto solo in Italia.

Che ne dite? Voi vi sareste sottoposti al “motion mapping”? E soprattutto… siete soddisfatti del vostro bagno o lo progettereste daccapo?  Io lo rifarei senza dubbi… e un giorno vi spiegherò come e perché.
 

Fonti: Bluerosso.it | Dezeen.com | News.infurma.es | Ideal-standard.co.uk

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